Dal 22 al 24 gennaio Luca Zingaretti, interprete e regista di uno spettacolo teatrale che guida il pubblico in un'intensa riflessione su amore, passione, normalità, identità e vita.
Un testo enigmatico, l’alternarsi di due storie distanti cinquant’anni l’una dall’altra, tre personaggi principali che condividono gli stessi nomi e che vengono interpretati dagli stessi attori quasi a sottolineare che i personaggi di una storia sono le ombre di quelli dell’altra: questi i punti caratterizzanti The Pride, amatissimo capolavoro del drammaturgo inglese Alexi Kaye Campbell.
Luca Zingaretti, regista e interprete, condivide il palcoscenico con Valeria Milillo, Riccardo Bocci e Alex Cendron, dal 22 al 24 gennaio (venerdì e sabato alle ore 20.45, domenica alle ore 16.00) al Verdi di Pordenone, in esclusiva regionale.
“Mi ha affascinato, colpito e steso subito, il copione di The Pride, trasparente com'è – ha dichiarato Zingaretti - con personaggi che dichiarano i loro sentimenti. L'ho scelto per tre ragioni: sembra che l'amore sia scomparso (e lo provano certe immani tragedie attuali) ma questo testo lo analizza come un tema caldo, alla luce di due storie che si succedono (e che s'intrecciano) a poco più di 50 anni di distanza, nel 1958 e in tempi odierni; c'è molto di mezzo una riflessione sull'identità, sul coraggio di fare un punto su di noi, chiedendoci se vogliamo solo piegarci ai modelli o se siamo disponibili per un altrove; e la terza ragione risiede nel fatto che trovo doveroso mettere in gioco la mia riconoscibilità in un testo che si sottrae alle ipocrisie su normalità e omosessualità. Insomma sono proud, orgoglioso di The Pride ".
Ogni attore recita due ruoli distinti (ma forse non così diversi), calandosi in un testo che si interroga e fa riflettere su temi quali l’amore, il destino, il perdono, la normalità e l’identità, conducendo il pubblico a una costante ricerca di risposte su uno dei temi più delicati della nostra epoca, l’omosessualità.